Moderna, avvolgente, essenziale: la moda di ROCCO RAGNI è così, assomiglia al luogo magico da cui prende vita, il borgo di Compresso, a una manciata di chilometri da Perugia.
È qui che il designer ha fondato, nel 2005, la sua Bottega Perugina, un piccolo gioiello di azienda che conta su un team di venti persone, sulle loro mani di esperti artigiani che, con passione, preservano e tramandano l’unicità del loro lavoro, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Una moda non strillata né vistosa, ma che non rinuncia a capi sofisticati, sempre in bilico tra rigore e splendore.
Rocco Ragni offre una linea total look il cui fiore all’occhiello sono capi in maglia realizzati nei filati più pregiati, cashmere, alpaca, mohair, lana merinos, seta… La maglieria è declinata in tutte le sue forme e in tutte le sue matericità: le superfici sono mosse da punti straordinari, trecce, losanghe, punti a canestro, reti elaborate (come quella che definisce il girocollo nella foto) spesso impreziositi da ricami di perline e cristalli. I tagli sono minuziosi e mixano sapientemente forme classiche a volumi contemporanei.
Le mani degli esperti artigiani di Rocco Ragni preservano e tramandano l’unicità del loro lavoro nella contemporaneità e nella tendenza.
I materiali puntano sempre all’eccellenza, come il techno taffetà blu notte dall’aspetto fluido del parka che Rocco Ragni interpreta secondo i suoi canoni e la sua visione estetica, trasformandolo nel capo più easy-chic di primavera, perfetto sui jeans come su una vaporosa gonna da sera. Ha fodera chiara a contrasto, coulisse a nastro di gros grain, zip con cursori logati e meravigliosi riflessi cangianti.


Accanto alla maglieria, Rocco Ragni produce infatti camicie, pantaloni, gonne, giacche, piumini e un’ampia gamma di accessori. Profondamente legato alla natura e al territorio, il designer ha arricchito la sua offerta con il servizio di rigenerazione “Rocco Ragni Cashmere Clinic”, programma di assistenza al servizio della cliente finale, per rimettere a nuovo capi nati per sfidare il tempo e le mode e mantenere vive le conoscenze e le maestranze delle botteghe artigiane, inestimabile risorsa.
Ego vero volo in virtute vim esse quam maximam; Nec vero alia sunt quaerenda contra Carneadeam illam sententiam.
Nihil enim iam habes, quod ad corpus referas; Quasi ego id curem, quid ille aiat aut neget. Vestri haec verecundius, illi fortasse constantius. Rapior illuc, revocat autem Antiochus, nec est praeterea, quem audiamus.
An dolor longissimus quisque miserrimus, voluptatem non optabiliorem diuturnitas facit? Sed quanta sit alias, nunc tantum possitne esse tanta. Scio enim esse quosdam, qui quavis lingua philosophari possint; Inde sermone vario sex illa a Dipylo stadia confecimus.
Deque his rebus satis multa in nostris de re publica libris sunt dicta a Laelio. Hoc loco tenere se Triarius non potuit. Atque haec ita iustitiae propria sunt, ut sint virtutum reliquarum communia. Quae diligentissime contra Aristonem dicuntur a Chryippo.
Quis non odit sordidos, vanos, leves, futtiles? Nam adhuc, meo fortasse vitio, quid ego quaeram non perspicis. Nosti, credo, illud. Nemo pius est, qui pietatem. Hoc mihi cum tuo fratre convenit.